Le buone basi legislative non bastano: le persone con disabilità incontrano ancora barriere strutturali, mancanza di supporto e scarsa partecipazione in Alto Adige.
Il 24 settembre si è tenuta presso il Consiglio provinciale dell’Alto Adige un’audizione sulla situazione delle persone con disabilità. La Federazione per il Sociale & la Sanità ha presentato, in stretta collaborazione con le organizzazioni socie, un documento di posizione che riassume le principali istanze e problematiche. In linea generale, la legislazione provinciale vigente è considerata buona, ma presenta criticità in diversi ambiti. Le sfide spaziano dalla carenza di personale qualificato alla mancanza di accessibilità, fino all’insufficiente inclusione lavorativa.
Il presidente della Federazione, Wolfgang Obwexer, ha sottolineato:
- L’inclusione non è un tema esclusivo del settore sociale. È compito dell’intera società.
- Per attuare le misure legislative servono risorse finanziarie adeguate.
- Mancano professionisti. Le professioni sociali devono diventare più attrattive, con una migliore retribuzione e maggiore riconoscimento. Il personale del Terzo Settore merita una retribuzione più equa.
- L’assegno di cura e la prestazione “Partecipazione e vita autodeterminata” necessitano di una riforma profonda.
- Nel mondo del lavoro serve maggiore sensibilizzazione delle aziende, ad esempio tramite progetti pilota o l’ampliamento e lo sviluppo del concetto “Integra”, che punta a un impiego continuativo e retribuito in modo equo, anziché al semplice rimborso spese.
- Le organizzazioni non profit sono flessibili e dispongono di conoscenze preziose che devono essere valorizzate maggiormente.
- È necessaria una rapida e decisa uscita dal sistema di appalti, a favore di una continuità a lungo termine.
L’inclusione è una responsabilità trasversale. Servono sensibilità, ascolto attivo e soprattutto volontà politica e risorse finanziarie per l’attuazione, poiché il problema centrale resta il finanziamento insufficiente delle misure legislative. In particolare, la carenza di personale qualificato genera lacune nell’assistenza, che spesso devono essere colmate dai familiari. Il peso grava sulle spalle di genitori e parenti stretti, spesso senza retribuzione e senza supporto adeguato. La Federazione per il Sociale & la Sanità chiede coraggio per le riforme, un finanziamento migliore e il coinvolgimento attivo della società civile. Solo così si potrà realizzare un’inclusione reale e la partecipazione per tutte le persone in Alto Adige.
Tre domande al presidente Wolfgang Obwexer.
Qual'è la situazione dell’inclusione e della partecipazione delle persone con disabilità in Alto Adige?
Obwexer: Ci sono sempre esempi positivi di inclusione riuscita e vissuta, dove le persone con disabilità partecipano pienamente e naturalmente alla vita sociale. D’altra parte, purtroppo, ci sono anche molti casi in cui le cose non funzionano altrettanto bene.
Dove si riscontrano le maggiori difficoltà?
Obwexer: Ci sono sicuramente aspetti da migliorare in tutti i settori, che si tratti del mondo del lavoro, della scuola, della mobilità e delle barriere, ma anche dell’abitare, della salute, del tempo libero e dello sport. Soprattutto serve una solida dotazione finanziaria. Dipende tutto dai soldi. Senza risorse adeguate, restano solo buone intenzioni.
Cos’è importante ora secondo la Federazione? Come si dovrebbe procedere?
Obwexer: Serve una visione d’insieme e un pensiero più sistemico. Le organizzazioni non profit hanno molte conoscenze e possono portare l’esperienza diretta delle persone coinvolte. Troppo spesso la politica e le autorità partono da una situazione di partenza “già buona”. Le persone interessate, invece, sentono e vivono la quotidianità in modo molto diverso. È positivo che il tema complesso della disabilità riceva attenzione in Consiglio provinciale. Abbiamo presentato e depositato le nostre istanze. C’è molto da fare.
Fonte: Federazione per il Sociale & la Sanità
